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Apertura al credito grazie ai finanziamenti europei
di Simona D'Alessio
Le regioni in aiuto delle libere professioni grazie ai finanziamenti europei. Un'azione possibile grazie all'equiparazione dei professionisti alle imprese. Dal Veneto all'Abruzzo, dalla Campania alla Sicilia, le amministrazioni stanno promuovendo iniziative per sostenere soprattutto i giovani, sin dal praticantato.
Se, dunque, sarà possibile, attraverso lo stimolo di Bruxelles, mettere in azione un welfare avanzato, che consenta alle nuove generazioni di trovare una dignitosa collocazione in un mercato asfittico, le regioni si stanno rimboccando le maniche, servendosi dei propri mezzi giuridici per stimolare la crescita del settore. Nel Veneto, osserva l'assessore Elena Donazzan, il libero professionista «è già considerato alla stregua di chi guida una pmi, esposto alla concorrenza europea ed internazionale», pertanto «il nostro piano anti-crisi, in vigore dal 2009, è stato ulteriormente rafforzato con interventi di politica attiva per l'inserimento o reinserimento, la riqualificazione dei professionisti inoccupati, disoccupati o a rischio occupazione, con possibilità di accedere a tutti i bandi per l'attività di formazione continua, nei processi di innovazione e rilancio». Credito d'imposta per favorire le aggregazioni fra associazioni delle varie categorie, borse di studio, nonché una chance originale nel Mezzogiorno: «Le aziende hanno bisogno di una consulenza di carattere innovativo, vogliono avvalersi di una professionista donna, che abbia meno di 40 anni? Pronti per loro 45 mila euro a copertura dell'80% dei costi», riferisce il collega della Campania, Severino Nappi. E gli interventi si moltiplicano da Nord a Sud (si veda tabella), nella convinzione, afferma Salvatore Pirrone, direttore generale delle politiche attive del ministero del welfare, che le amministrazioni proseguano su questo percorso, usando i fondi europei.
fonte: ItaliaOggi 28 Marzo 2013