Come abbiamo più volte detto su queste pagine, i fondi europei si divino in due macrocategorie:
- FONDI DIRETTI: bandi finanziati ed erogati dalla Commissione: prevedono progetti transnazionali (ovvero che coinvolgono almeno 3 paesi membri);
- FONDI INDIRETTI O STRUTTURALI: bandi finanziati dalla Commissione, ma gestiti dai paesi membri, nel caso italiano dalle Regioni; prevedono progetti basati sulle necessità del territorio regionale o nazionale e il più delle volte il professionista vi può partecipare senza altri partner;
Risulta evidente che i fondi strutturali sono quelli di maggiore interesse per i professionisti.
Oltretutto, il plafond italiano disponibile per il prossimo settennato sarà più ricco di 2,4 miliardi.
Questo perché sono cambiati alcuni parametri utilizzati per misurare la ricchezza dei paesi membri: non più solo PIL procapite, ma anche disoccupazione giovanile, emissione di gas serra, bassi livelli di istruzione e accoglienza dei migranti.
Alcune regioni italiane, prima considerate fiorenti, passeranno allo stadio “in transizione”: corrono questo rischio, ad esempio, le Marche.
Vi è un’interessante novità relativamente ai bandi diretti. Come noto i liberi professionisti sono ammessi alla partecipazione dei bandi europei in quanto la Commissione considera “Impresa” qualsiasi attività economica fonte di reddito. Quindi i liberi professionisti sono stati equiparati alle Piccole Medie Imprese.
La definizione europea di PMI, però, esorbitava dalle dimensioni degli studi professionali italiani:
Definizione europea di media impresa. Le medie imprese italiane ed europee hanno un massino di 250 unità lavorative e un fatturato inferiore o uguale ai 50 milioni di euro o un totale di bilancio annuo non superiore ai 43 milioni di euro
I bandi, quini, spesso erano difficilmente appetibili. E’, però, della settimana scorsa la risoluzione approvata in Commissione, che chiede di aggiornare la definizione dando maggiore visibilità alle microimprese:
Definizione di microimpresa. Quando si parla di microimprese ci si riferisce a quelle aziende con un numero di dipendenti inferiore alle 10 unità e che realizza un fatturato o un bilancio annuo uguale o inferiore ai 2 milioni di euro
Questo potrebbe portare a dei bandi con maggiori possibilità di accesso per i liberi professionisti italiani.