CONVENZIONE PER LO SVOLGIMENTO DI UN PERIODO DI ATTIVITA’ PRATICA NELL'AMBITO DELLE SCIENZE FORENSI PER I PROFESSIONISTI BIOLOGI ISCRITTI ALL'ENPAB

TRA

L'Ente di previdenza ed assistenza a favore dei Biologi (Enpab), con sede in Roma, alla Via V. di Porta Lavernale, 12 - 00153 - Roma, codice fiscale n 97136540586, qui in persona del proprio legale rappresentante, Dott. Sergio Nunziante,

                                                                                       (nel seguito, in breve, "Enpab”).

E

AISF – ACCADEMIA INTERNAZIONALE DI SCIENZE FORENSI, con sede in ROMA alla Piazza della Libertà, 20 - 00192 - ROMA, C.F. 97551510585, qui in persona del proprio legale rappresentante, Dott.ssa Roberta BRUZZONE,

                                                                                       (nel seguito, in breve, "AISF”)

 

PREMESSO CHE

- l'art. 10 bis del decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76, convertito con modificazione nella legge 9 agosto 2013, n. 99, riconosce agli Enti di previdenza di diritto privato la facoltà di realizzare "interventi di welfare in favore dei propri iscritti per le finalità di assistenza di cui al comma 3 dell'articolo 8 del decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, e successive modificazioni" ed in particolare "interventi di promozione e sostegno al reddito dei professionisti e agli interventi di assistenza in favore degli iscritti", nonché di attuare" funzioni di promozione e sostegno dell'attività professionale ... al fine di anticipare l'ingresso dei giovani professionisti nel mercato del lavoro ".

- l'attività formativa pratica e di tirocinio certificato di “Studio della Scena del Crimine” e, quindi, l’addestramento tecnico pratico e lo sviluppo delle capacità professionali nello ambito delle Scienze Forensi nei contesti operativi, sia pubblici che privati, realizzati sotto la guida dei coordinatori didattici e dei tutor, attestano ex se l'abilità professionale concretamente acquisita e come tali rappresentano un titolo utile per la promozione ed il sostegno dell'attività professionale del professionista Biologo, nonché un valido strumento per avvantaggiare l'ingresso del giovane professionista nel mercato del lavoro.

- l'Enpab ha interesse a eseguire il ruolo di promotore di interventi di welfare in favore dei propri iscritti, realizzando quei compiti legittimati dalla previsione normativa di cui al richiamato art. 10 bis della legge n. 99/2013, consapevole dell'importanza della funzione istituzionale prioritaria di assistere il professionista Biologo iscritto all'Ente, oltre che per i riflessi previdenziale positivi connessi ad iniziative a sostegno e promozione della libera professione.

- l’AISF, è professionalmente abilitata ad organizzare corsi e tirocini pratici sullo Studio della Scena del Crimine, funzionali all’addestramento pratico e allo sviluppo delle capacità professionali nei contesti operativi, sia pubblici che privati.

 

CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE

art. - 1 -

1.1 L’AISF si impegna ad accogliere, presso le sue strutture o comunque presso altre strutture pubbliche e private , i Biologi liberi professionisti selezionati dall'Enpab tra i propri iscritti, secondo la Regolamentazione dallo stesso Ente statuita, per lo svolgimento, previa frequenza di un Corso di Alta Formazione in Scienze Forensi, di un periodo di attività pratica nelle varie discipline della materia.

1.2 L'attività pratica non costituisce rapporto di impiego.

1.3 Sarà cura dell’ENPAB assumere i coerenti oneri assicurativi in capo ai praticanti.        

art. - 2 -

2.1 I praticanti svolgono attività sotto la responsabilità di un tutor nominato dalla struttura di accoglienza e non possono essere utilizzati come sostituzione di personale dipendente o risorsa aggiuntiva dalla stessa.

2.2 La responsabilità della programmazione e della verifica dell’attività pratica svolta, nonché di ogni altro provvedimento riferito allo svolgimento dei praticanti, è del Responsabile della stessa AISF, sentito il parere del Tutor.

2.3 L'attestato di frequenza spetta al Responsabile dell’AISF.

art. - 3 -

3.1 Durante lo svolgimento dell’attività pratica , il praticante è tenuto a:

-       attenersi alle disposizioni generali ed organizzative della struttura;

-       svolgere le attività previste dal progetto di attività pratica concordato tra l’AISF e l'Enpab;

-       rispettare le norme di igiene, sicurezza e salute dei luoghi di lavoro;

-       mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene i dati, informazioni e conoscenze in merito a processi produttivi acquisiti durante lo svolgimento dell’attività pratica;

-       frequentare la struttura nei tempi e con le modalità previste dal progetto dell’attività pratica concordata;

3.2 La struttura, da parte sua, si impegna a:

-       rispettare e far rispettare il progetto dell’attività pratica concordata;

-       dare immediata e motivata comunicazione all'Enpab di qualsivoglia provvedimento di sospensione o revoca dell'autorizzazione all’attività pratica nel caso in cui si rilevano, da parte del praticante, inosservanze o inadempienze alle disposizioni generali ed organizzative della struttura ospitante;

-       garantire al praticante le condizioni di sicurezza e igiene nel rispetto della vigente normativa in materia di sicurezza.

art. - 4 -

4.1 Il praticante svolge la propria attività nel rispetto degli obiettivi didattici e delle finalità perseguite, seguendo le indicazioni date dal Tutor in coerenza con le disposizioni relative al settore di attività della struttura ed i regolamenti generali.

4.2 La pratica professionale del praticante avrà lo scopo di fare acquisire allo stesso le seguenti competenze:

  1. procedure di intervento sulla scena del crimine;
  2. repertamento tracce (evidence collection);
  3. principali problematiche legate alla contaminazione della crime scene;
  4. lineamenti di criminalistica;
  5. il sopralluogo medico-legale;
  6. investigazione tradizionale scientifica;
  7. il kit di intervento sulla scena del crimine;
  8. la scena del crimine digitale;
  9. genetica forense;

10)altri interventi di scienze forensi (es. entomologia, ecc…)

4.3 L’attività pratica potrà completarsi con un lavoro di ricerca e di studio sull'attività svolta e sulle modalità organizzative e di intervento della struttura.

4.4 Alla fine del periodo di attività pratica il praticante presenterà al Tutor assegnato una relazione esplicativa dell'esperienza svolta.

art. - 5 -

5.1 L’attività pratica si svolge in un periodo di tempo non inferiore a mesi tre per ciascun anno ed occuperà quattro praticanti per singola attività, così da poter assicurare eventualmente quattro tipologie di attività in un anno.

5.2 L'orario settimanale viene definito dal Responsabile della struttura ospitante. L'impegno orario non deve essere inferiore alle 150 ore per singola attività.

5.3 L'attuazione dell’attività pratica non comporta l'assunzione di oneri diretti o riflessi a carico della Struttura in cui l’attività si svolge. Eventuali costi funzionali al corretto espletamento dell'attività di formazione pratica clinica dei praticanti sostenuti dalla struttura, sempre e comunque preventivamente concordati, saranno sostenuti dall'Enpab.

5.4 L'Enpab assicura i praticanti affinché nell'espletamento dell'attività pratica siano coperti da adeguata assicurazione contro infortuni e rischi derivanti da responsabilità civili verso terzi

art. - 6 -

La presente convenzione decorre dalla data di sottoscrizione, ha durata annuale e potrà concordemente essere prorogata previo accordo scritto tra le parti.

Roma, lì _________________

Il Presidente                                                                   Il Presidente

Dott. Sergio Nunziante                                       Dott.ssa Roberta BRUZZONE

Enpab

  • Sede: Via di Porta Lavernale 12, 00153 Roma
  • La nostra sede è raggiungibile dalla stazione Termini con la Metro linea B direzione Laurentina fermata Piramide. Dal G.R.A. uscita n. 23 Appia e proseguire per la strada Appia antica direzione colle Aventino.

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