Il 2020 sarà da tutti ricordato come l’anno horribilis per il Coronavirus. Per noi Biologi sarà ricordato per la straordinarietà dell’impegno in termini di professionalità. Siamo tra i professionisti in prima linea nella battaglia contro il virus e al fianco dei cittadini, consapevoli dei rischi a cui ci esponiamo e coscienti che ancora si ignorano i potenziali negativi del nemico.
L’Ente non poteva ignorarci e ha seriamente considerato l’alto rischio al contagio e le difficoltà materiali di una “positività” che ci isola dal mondo e ci allontana dai contatti umani. Ma qualsiasi sia stato o potrà essere l’impegno economico, qualunque sussidio possibile l’Ente erogherà perde di valore e si annulla difronte alla notizia che il “virus maledetto” ha avuto la meglio su un collega che ci ha lasciato per sempre. Non ci sarà mai una giustificazione che possa farci comprendere il perché di tutto questo o abituarci all’anormalità e al sentimento di disumanità di questo anno. L’Ente, di tutti noi Biologi liberi professionisti, ha letto la notizia – che avremmo voluto non fosse stata mai scritta – che il COVID-19 ci ha portato via Salvatore Solimeno, nostro giovane collega. È doverosa la testimonianza di chi lo ha conosciuto da vicino per ricordare chi, come tanti, ha lavorato con passione e nell’anonimato dedicando se stesso all’essere biologo, che è altro non è che amore per vita.
Ecco la testimonianza di Francesca.
Una vita dedita al lavoro, allo studio e alla cura dei tuoi pazienti. Hai messo sempre da parte te stesso per aiutare il prossimo. Grande atleta e guida per tanti. Il tuo carisma, la tua eleganza, la tua onestà intellettuale e la tua professionalità sono state le tue carte vincenti e l'eco dei tuoi successi si è propagata lontano. Tu un gigante, grande quanto la tua bontà, avevi ancora tanto da dare ai tuoi colleghi, ai tuoi pazienti, ai tuoi atleti ed ai tuoi amici. Lasci un vuoto incolmabile in chi ti ha conosciuto.