lettera apertaCarissimo Presidente,

è innegabile che io e lei abbiamo due modi completamente diversi di vedere la gestione e l'amministrazione di un Organismo istituzionale. Sarebbe impossibile sostenere il contrario! Oltretutto è anche giusto che lo sia: la democrazia, prima di ogni cosa, si basa sulla logica della dialettica e della leale contrapposizione, anche se non si dovrebbe mai oltrepassare il limite - in cui io almeno credo molto - che è quello appunto della lealtà. Ma questa è un'altra storia!

Lei ritiene di dover e poter gestire diversamente l'Ente di previdenza mentre io ho un'idea completamente diversa di cosa dovrebbe fare un Ordine Professionale per affiancare, nel nostro caso i Biologi, ed affermare la centralità e l'importanza della nostra professione.

Io ovviamente resto convinto della mia idea e finché i Biologi mi daranno fiducia, e si ritroveranno con la gestione condivisa in tutti questi anni con gli amministratori dell'Enpab, coerentemente la porterò avanti.

Vado al dunque. In più occasioni lei ha apertamente criticato i progetti e le iniziative dell'Enpab dichiarando con fermezza che l'Ente non può investire nella Professione garantendo agli iscritti gratuitamente la loro formazione. L'Enpab diversamente è fermamente convinto che la formazione continua, che il legislatore ha reso obbligatoria, è fondamentale ed imprescindibile se si vuole concretamente investire nel futuro tanto della professione quanto della previdenza (per quest'ultimo assunto, per molti poco chiaro nonostante la sua semplicità logica, le specificherò appresso). Le faccio una proposta.

L'Enpab, come sono certo saprà proprio perché sempre ben informato sulla gestione, ha organizzato i corsi di formazione gratuiti, attraverso la piattaforma FAD, che daranno la possibilità agli iscritti di acquisire 50 crediti ECM. Il costo della procedura è pressoché irrisorio, si aggira in non poco più o poco meno di tremila euro, sopportabilissimo per due organismi istituzionali quali quelli che rappresentiamo. Al costo per l'impianto della procedura FAD si somma il costo, anch'esso davvero irrisorio poco più o poco meno di diecimila, per i relatori qualificati che terranno le lezioni. Se consideriamo che la partecipazione a corsi professionali per l'attribuzione di 50 crediti formativi è di circa 350/400 euro e se moltiplichiamo tale cifra per il numero degli iscritti, il risparmio complessivo che garantiamo ai Biologi liberi professionisti è di oltre 4.000.000,00 di euro. Una cifra molto impegnativa, non crede! Con il nulla invece riusciamo a far risparmiare davvero tanto. Lei, dal suo canto, ha ben pensato di delegare una funzione, oserei dire primaria, dell'Ordine Nazionale ad una Fondazione, che si occuperà appunto della formazione. Sono strasicuro che la Fondazione e gli uomini che la governano hanno fatto la stessa analisi e avuto la stessa idea di investimento sulla professione ed hanno soppesato allo stesso modo il beneficio che potrebbero garantire ai Biologi che rappresentano. Sul tema, però, tenendomi anche io informato sulla gestione della Istituzione che Lei rappresenta, non ho trovato alcun cenno all'offerta di gratuità della formazione. Probabilmente è una mia distrazione. Allora Le chiedo in maniera trasparente: la Fondazione offrirà, come l'Enpab, i corsi di formazione in maniera gratuita ai Biologi? Vorrei che rassicurasse tutti che i costi di gestione della Fondazione non rappresentano e non rappresenteranno una criticità che preclude l'opportunità di garantire un affiancamento concreto agli iscritti; che la Fondazione si impegnerà come l'Enpab in questa direzione. I mal pensanti, dai quali mi dissocio, fanno circolare voci e prevedono delle proposte della Fondazione molto vantaggiose, con offerte di partecipazione ai corsi di Formazione per il riconoscimento degli ECM anche del 50% inferiori rispetto alle offerte del mercato. Ma siccome sappiamo bene che anche queste spese per i Biologi non sarebbero poche, e si attesterebbero comunque in qualche milione di euro, allora un impegno in tal senso è importante, anche solo per placare le voci dei mal fidanti.

Sono certissimo che mi riscontrerà a breve con una lettera aperta. Le chiedo per questa volta, se può e potrà, di non usare terminologie aggressive o offensive, ma sono sicuro che comprenderà bene lo spirito costruttivo di questa mia lettera.

Cordialità                                                                                                                      Sergio Nunziante

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