ROBERTA BRUZZONE, Presidente dell'Accademia Internazionale delle Scienze Forensi
MARINA BALDI, Genetista Forense dell’Istituto GENOMA
NICOLA CAPRIOLI, esperto di rilievi di impronte digitali e tracce biologiche sulla scena del crimine.
TARANTO Hotel Plaza
venerdì 26 Settembre - Ore 9,00 - 19,00
Le indagini sono ben fatte? Si può fare di più? Qual è il ruolo del Biologo nella genetica forense?
A questi interrogativi tenterà di rispondere il convegno organizzato dall’ENPAB (Ente di previdenza dei Biologi) dal titolo IL BIOLOGO SULLA SCENA DEL CRIMINE al quale parteciperanno la nota criminologa dott.ssa ROBERTA BRUZZONE, Presidente dell'Accademia Internazionale delle Scienze Forensi, la Genetista Forense dott.ssa MARINA BALDI, dell’Istituto GENOMA di Roma e il dott. NICOLA CAPRIOLI, esperto di rilievi di impronte digitali e tracce biologiche sulla scena del crimine.
Il convegno si terrà a TARANTO venerdì 26 Settembre dalle 9,00 alle 19,00 presso l’Hotel Plaza.
Di fronte alla necessità di nuovi profili di facile accesso per i Biologi che desiderino intraprendere una professione nuova, l’ENPAB ha attivato una convenzione con l'Accademia Internazionale delle Scienze Forensi che prevede un corso di alta formazione con una parte teorica e una parte pratica per la quale saranno selezionati 20 biologi che seguiranno la dott.ssa Bruzzone e il suo staff presso l’Accademia. La formazione sul campo è completamente sostenuta dall’Enpab
Non vi è attività più complessa e variegata di quella che si svolge sulla scena di un crimine: luoghi
e circostanze diverse, luoghi che sono stati volutamente alterati per cercare di occultare l’identità dell’autore.
In questo contesto la preparazione e l’esperienza del criminalista sono fondamentali per non compromettere le tracce che dovranno essere esaminate.
Le possibilità sono tante e ogni giorno si aggiungono nuove tecniche che consentono di ottenere risultati attendibili da tracce sempre più degradate e da matrici sempre più varie.
Le relazioni verteranno sull’introduzione alla Criminalistica e il ruolo della CSI (esperto ricerca
tracce) secondo gli standard proposti in ambito ENFSI (European Network of Forensic Science Institute).
Si affronteranno le maggiori problematiche relative alla contaminazione e alterazione delle tracce durante la fase del sopralluogo tecnico scientifico. Si esaminerà l’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) sulla scena del crimine mettendone in risalto sia i vantaggi sia i limiti legati all’uso non corretto o inadeguato.
I casi pratici analizzeranno quali sono le metodologie messe in campo dal CSI durante tutto il percorso di Evidence Collection: dalla ricerca alla corretta conservazione. Per quanto riguarda la fase della Ricerca la relazione sarà incentrata sia sull’uso corretto delle Luci Forensi (ALS) sia sull’utilizzo dei prodotti chimici per la ricerca delle tracce di sangue latenti.
Saranno inoltre trattate le tecniche di campionamento e le potenziali misure per assicurare l’integrità della traccia repertata.
Verrà effettuata infine una panoramica sui principali test presuntivi e confermativi e l’ultimo passaggio sarà dedicato alla fase di “conservazione” della traccia e l’utilità della catena di custodia.