Nel territorio di Taranto insiste una notevole concentrazione d’insediamenti industriali ad alto impatto ambientale. Le forti criticità ambientali hanno comportato l’inserimento di Taranto tra le aree a elevato rischio ambientale e tra i SIN (siti di interesse nazionale) per le bonifiche.
Sarà questo l’approccio della giornata scientifica organizzata dall’ENPAB a Taranto il 15 giugno presso San Raffaele Cittadella della Carità.
Partendo da questo caso di studio - dove le forzanti ambientali hanno generato problematiche non solo sul piano socio economico ma anche sulla salute umana - si approfondiranno le principali problematiche d’impatto ambientale relative ai cosiddetti inquinanti emergenti con particolare riferimento a quelli che hanno proprietà di distruttori endocrini.
Nell'ottica di riorganizzazione dei sistemi industriali saranno illustrate le nuove prospettive dell’ ecologia industriale che fonda le sue basi su nuovi modelli organizzativi e nuovi rapporti tra industria, ambiente e società.
Sarà inoltre illustrato l’uso della Citometria a Flusso nelle indagini tossicologiche e, in particolare, sugli effetti di sostanze nocive presenti nell’ambiente anche con possibili conseguenze sulla salute dell’uomo, quali composti chimici e radiazioni nelle accezioni più ampie del termine.
Oltre alle sessioni scientifiche è previsto l’approfondimento previdenziale, nella finestra mattutina, che approfondirà i temi delle casse di previdenza nella delicata congiuntura economica italiana.
Il comma 3 dell’art.8 della legge 135/2012 (spending review) impone alle Casse di previdenza private di versare alla Tesoreria dello Stato il risparmio effettuato sui consumi intermedi. Tale risparmio deve essere del 5%, con riferimento al 2010, nel 2012 e del 10% nel 2013.
“E’ una situazione semplicemente paradossale - ha dichiarato il Presidente dell’ENPAB, Prof. Sergio Nunziante - siamo soggetti assolutamente privati, gestiamo solo ed esclusivamente il denaro dei nostri iscritti, non percepiamo un solo centesimo dallo stato, siamo già tartassati da una doppia illegittima tassazione, unico esempio in Europa, ed ora siamo costretti ad una ulteriore prelievo forzoso”.
Tutti gli esperti del mondo previdenziale sono concordi nell’affermare che il vero problema del calcolo delle pensioni con il sistema contributivo è la scarsa adeguatezza delle prestazioni, cioè pensioni basse, troppo basse. “Noi stiamo mettendo in atto tutta una serie di riforme – continua Nunziante - per incrementare le pensioni dei nostri iscritti, non ultima quella di essere autorizzati dai ministeri vigilanti a riversare eventuali risparmi, effettuati con grande responsabilità sulle spese di gestione, sui montanti degli iscritti”.
Ma i Ministeri rispondono che le disposizioni vigenti non li autorizzano a riconoscere annualmente ai montanti più della rivalutazione stabilita per legge (media quinquennale del pil nominale).
“L’Enpab in questi anni - sottolinea il presidente Nunziante - ha risparmiato sulle spese di gestione decine di milioni di euro ed una grossa parte vorremmo riversarla sui montanti degli iscritti per incrementare le loro pensioni; ma mentre da un lato ci rispondono che ciò non è possibile, dall’altro ci impongono di riversare nelle casse dello stato proprio una parte di quei risparmi che noi avremmo voluto dedicare a beneficio dei biologi”. “Non mi sembra né equo né giusto – conclude Nunziante - dover dare allo stato denaro dei biologi che altrimenti dovrebbe servire ad incrementare le loro pensioni”.