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di Vincenzo D'Anna *
"Non c'è nulla che arrivi alle stelle che non abbia una via". Così il poeta Virgilio sintetizzava lo sforzo che occorre compiere per raggiungere traguardi significativi nella vita e nelle umane opere. Sì, anche quelle che servono a preparare il successo professionale. Un insegnamento abbastanza semplice, ancorché crudo ed amaro, che dovrebbe essere alla portata di tutti coloro i quali, nella vita, intendono farsi spazio per realizzare le proprie ambizioni. Tuttavia quello che viviamo non è certo il tempo della riflessione e del sapere sul quale la massa si poggia, quanto il tempo della velocità, delle informazioni superficiali che ci arrivano dal quel gran fiume carsico di notizie che inonda i social network. Una quantità che non sempre corrisponde alla qualità atteso che spesso le "informazioni", mancando di approfondimento e di cognizione di causa (per chi le legge), restano solo semplici conoscenze di fatti accaduti, sulle quali poi si tende a fondare personali e poco ponderate opinioni.
Devo amaramente rilevare che i Biologi, soprattutto i meno vecchi, quelli, cioè, che si destreggiano abilmente con lo strumento del web, si sono perfettamente adeguati alla moda dei tempi, all'uso dei sostegni che il progresso tecnologico e merceologico ci mette a disposizione, trascurando di andare a fondo sulle questioni che pure coinvolgono la nostra categoria. Ma c'è di peggio se si pensa che molti altri colleghi si erudiscono con il "sentito dire", la peggiore forma di apprendimento, e sono ancora tanti, troppi, quelli che sono "orecchianti" delle cose che, tuttavia, pure li riguarderebbero personalmente e professionalmente!! Decine sono i siti e le associazioni che pensano di surrogare le notizie ufficiali e la conoscenza sullo stato dell’arte della Categoria. Se così non fosse non avremmo ancora un quinto degli iscritti sprovvisti di Pec, peraltro offerta dal disciolto ONB gratuitamente (rinnovi annuali compresi!). Non avremmo ancora circa diecimila iscritti che non usano l'area riservata del nostro sito istituzionale, attraverso la quale è possibile accedere, senza alcun onere, alla formazione a distanza, a questo stesso giornale online, alla visione di tutti gli atti amministrativi adottati dall'Ente, alle note prodotte sulle questioni tipiche della professione, all'utilizzo di tutta una serie di notizie personali e di facilitazioni operative. Se questo, purtroppo, è ancora reale, ancorché nel passato quinquennio si siano recuperati ritardi annosi, diecimila nuovi iscritti, attivati molti canali di comunicazione ed interazione con gli iscritti e lanciati diversi servizi innovativi - è chiaro come resta ancora tanto da lavorare su questo versante. Molte di queste incombenze con il decentramento amministrativo che ha creato undici Ordini regionali e la Federazione Nazionale dei medesimi (la FNOB) sono a carico e cura degli enti territoriali, affinché accorcino le distanze con gli iscritti, migliorino le comunicazioni ed i servizi in favore dei Biologi.
"Quel che è noto non è nuovo e quel che è nuovo non è noto", recita un altro celebre detto. Il che significa che resta ancora da capire quali siano le strade per realizzare questi scopi nel generale interesse della Categoria. Non nego che molte siano le opinioni su come realizzare scopi e finalità poc'anzi descritti. Non tutte queste opinioni, tuttavia, sono aderenti alle norme ed alle leggi che disciplinano i rapporti tra la FNOB e gli Ordini regionali e questo potrà certo innescare controversie. La disattenzione degli iscritti verso le vicende del proprio Ordine crea, infatti, un clima artificioso, perché si discute ancora tra pochi soggetti, perlopiù con i presidenti regionali eletti e la stessa Federazione. Molte di queste diversità di impostazione, plausibili o del tutto campate in aria, finiscono col restare in un ambito circoscritto che esclude i veri protagonisti e i decisori delle cose: ossia i Biologi. A pochi giorni dall'elezione dei dirigenti nazionali della Federazione che mi hanno voluto accordare il loro voto, eleggendomi presidente, ho, mio malgrado, potuto registrare varie spinte centrifughe, rivendicazioni territoriali esasperate, polemiche sul finanziamento che gli Ordini sono chiamati a garantire obbligatoriamente alla Federazione. Ritengo utile chiarire che la FNOB non è un vuoto orpello previsto in una norma, ma rappresenta, sul piano nazionale e nei confronti delle Istituzioni statali, ed altre di diverso ordine e grado, la categoria dei Biologi nella loro interezza! Un Ente propositivo ed operativo. Ha quindi il compito di coordinare ed indirizzare gli Ordini territoriali verso la corretta amministrazione, l'efficiente erogazione dei servizi delegati al territorio, la compatibilità economica in grado di assicurare ai Biologi Italiani quel che finora è stato loro garantito ed erogato. E' tutta qui la partita da giocare!! E che partita sarebbe se non vi fossero, come spettatori e giudici, i Biologi, quelli che in oltre ventimila hanno eletto e scelto i loro dirigenti? Non ho mai sottaciuto alcunché ai Biologi e dico loro che il decentramento territoriale ha reso la gestione molto più onerosa, decuplicandola con le sedi e quanto altro occorre per il funzionamento degli Ordini regionali. Che i servizi e le agevolazioni, finché sarò presidente, non si toccheranno, non possiamo e non dobbiamo permetterlo a vantaggio d’altro.
Lo dico chiaro e tondo: non aboliremo eventi, informazione, formazione gratuita, contributi per master e summer school, agevolazioni e sostegno ai meritevoli ed a quelli che ne hanno bisogno. Per fare tutto questo useremo anche la neonata Fondazione Italiana Biologi per finanziare, con fondi acquisiti tramite le linee europee e nazionali, progetti di ricerca, start-up ed alta formazione sul campo. Il tutto con la compartecipazione diretta di Ministeri, Università, IRCCS, Enti scientifici nazionali ed internazionali. Fatti concreti non programmi annunciati e ridondanti. Chiaro però che per fare tutto questo occorreranno più fondi. La scelta alla fine sarà mantenere i servizi e le opportunità per i Biologi oppure ritornare al passato remoto di un Ordine che disbrighi pratiche amministrative, arrangiarci negando agli iscritti quel che abbiamo già garantito negli ultimi cinque anni ed altro che ancora intendiamo dare. Noi ovviamente propendiamo per la prima opzione e dunque ci saranno dibattiti ed un sondaggio di opinione come in passato. Per andare avanti, s’intende !!
* Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi