Care Colleghe e Colleghi,

vorrei condividere una positiva sensazione, di fiera soddisfazione, che viene dal riconoscimento - posso dire oramai conclamato - dei Giudici Amministrativi dell'autonomia degli Enti di previdenza e del potere di disporre una parte delle riserve economiche per aumentare la percentuale della rivalutazione dei montanti contributivi. Gli Enti di previdenza più virtuosi - come il nostro - non saranno più vincolati tassativamente alla media quinquennale del PIL, cioè alla rigida ed asettica regola fissata dalla Legge.

La mia personale soddisfazione, che poi è la soddisfazione di tutti i Consiglieri che hanno gestito l'Ente in questi ultimi anni, è data dalla consapevolezza che l'Enpab è stato l'Ente "apripista"di un annoso contenzioso con i Ministeri vigilanti. Per primi, già tre anni fa, abbiamo portato sul tavolo delle discussioni istituzionali la decisione di ridistribuire le riserve economiche accumulate aumentando i montanti degli iscritti di ben tremila euro, con un impegno importante di 36.000.000,00 euro.. Allora la nostra decisione fu valutata da molti, anche addetti ai lavori, come una decisione "folle". Oggi, invece, i Giudici Amministrativi hanno ribaltato completamente la questione, e quella che era una decisione "folle" si è confermata una decisione "saggia". Ovviamente l'Ente ha perseverato anche negli anni successivi a proporre decisioni di redistribuzione delle riserve con un aumento tecnico delle rivalutazioni, così nel 2014 e nel 2015, nella consapevolezza che nessuna norma di legge può essere ingiusta, ma che tutte le norme di legge debbano essere interpretate in maniera giusta.

A questo punto, sono sempre più fiducioso di un positivo accoglimento della delibera assunta prima dell'estate - immediatamente dopo l'approvazione del bilancio consuntivo che ha confermato i positivi risultati della gestione - con la quale si è deciso di riconoscere ai nostri montanti contributivi il massimo della rivalutazione che il bilancio tecnico dell'Ente ha "fotografato" come di assoluta garanzia per la sostenibilità per i prossimi cinquant'anni.

Vi anticipo, in ogni caso, che l'Ente proporrà nuove forme di intervento per migliorare le prestazioni pensionistiche, che si tradurranno in un tangibile vantaggio per l'iscritto al momento del pensionamento. Ovviamente le nostre proposte dovranno essere approvate dai Ministeri vigilanti e dagli stessi "digerite", trattandosi di iniziative che - seppur non in contrasto con i divieti espressi della norma, quale potrebbe essere una semplicistica proposta di integrazione al minimo dell'assegno sociale, che rischierebbe una immediata bocciatura - non sono dalla stessa legge disciplinate.

Saremo ancora una volta gli "apripista" di importanti decisioni per il sistema previdenziale, ed i tempi sono maturi per cogliere nuove soddisfazioni dalla dedizione e dalla professionale delle nostre azioni.

Cordialità

Il Presidente

Sergio Nunziante

Enpab

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