Contributo di paternità, come fare per ottenerlo.
Contributo di paternità: cos’è
L'Enpab, da sempre particolarmente attento all'Assistenza, riconosce al biologo libero professionista un contributo di paternità per la nascita, l'adozione o l'affidamento del figlio/a. Si tratta di un provvedimento particolarmente significativo che supplisce al vuoto normativa che preclude alla mamma non lavoratrice di accedere al contributo di maternità. In questi casi il padre biologo avrà diritto ad una sua indennità.
Contributo di paternità: chi può farne richiesta
Il biologo iscritto all’Ente può richiedere il contributo di paternità per la nascita, l'adozione o l'affidamento del figlio/a. Il beneficio assistenziale deve intendersi quale contribuzione a carattere straordinario, viene concesso per gli importi deliberati dal Consiglio di Amministrazione e fino all’esaurimento delle somme stanziate.
Non potranno ovviamente usufruire del contributo coloro che hanno presentato domanda per percepire un’indennità di paternità ovvero la stessa indennità sia stata già riconosciuta da altro Ente pubblico e/o privato. Allo stesso modo, il contributo di paternità, non è cumulabile con l'indennità di maternità erogata da altro Ente pubblico, privato e/o dallo stesso ENPAB a favore della madre del nato, adottato e/o affidato.
A quanto ammonta il contributo di paternità?
Il contributo è determinato nella misura fissa di Euro 2.000 e sarà erogato in un'unica soluzione.
Chi può beneficiare del contributo di paternità?
Possono beneficiare del sussidio, gli iscritti attivi e pensionati, in regola con i pagamenti dovuti all’Ente, che presentino il modello ISEE del proprio nucleo familiare, redatto da un Centro di assistenza fiscale (CAAF), riferito all’anno precedente la presentazione della domanda di erogazione del contributo, con un valore non superiore a 30.000 Euro.