Il Tribunale di Roma, nel decidere definitivamente il reclamo proposto dall'Enpab che chiedeva la totale revisione e annullamento dell'efficacia della precedente ordinanza emessa dal Giudice monocratico e con la quale era stata sospesa la procedura elettorale on line deliberata dall'Ente ed approvata dai Ministeri vigilanti, ha dato pienamente ragione alle nostre eccezioni validando la legittimità dell'operazione di voto.
Non esiste alcun contrasto tra il Regolamento elettorale e lo Statuto dell'Ente. La procedura elettorale on line garantisce in assoluto la segretezza e la personalità del voto. La stessa è assistita da tutte le tutele e cautele tecnologiche necessarie per impedire un uso scorretto e improprio della procedura. Sussistono tutti i controlli che salvaguardano la riservatezza, la segretezza e la libertà di espressione del voto, nonché l'anonimato del votante che non potrà essere associato in alcun modo al voto espresso. Il sistema adottato dall'Ente assicura la massima partecipazione democratica e, con un sistema più sicuro e protetto, assicura un risparmio economico. Sono questi in sintesi i motivi che hanno portato il Tribunale di Roma a ritenere il reclamo proposto dall'Enpab fondato e conseguentemente a revocare l'ordinanza impugnata.
L'antefatto: la nostra procedura elettorale era stata sospesa 16 ore prima dall'inizio delle operazioni di voto. Il Giudice del Tribunale di Roma, dott.ssa Bianchini, accolse un ricorso proposto dal Tesoriere del nostro Ordine Nazionale, dott. Pietro Sapia, dal Vicepresidente dott. Antonio Costantini e dal collega Luigi Tagliaferro. Il dott. Costantini ed il dott. Tagliaferro avevano un sicuro preminente interesse personale nella proposizione del ricorso essendo entrambi candidati nella lista Calcatelli. Anche l'Ordine Nazionale dei Biologi presentò un autonomo intervento a sostegno dei ricorrenti Sapia, Costantini e Tagliaferro, intervento che portava la firma del nostro Presidente dott. Ermanno Calcatelli. Il provvedimento del Giudice Bianchini non ci ha mai convinto: non abbiamo mai nascosto le nostre perplessità in quanto ci saremmo aspettati una sua maggiore cautela nel assumersi il "carico" della decisione e delle nefaste conseguenze in considerazione della sua pregressa relazione, sicuramente solo professionale, quale relatrice in alcuni convegni organizzati dall'Ordine. La conoscenza e gli apprezzamenti propri dei contesti in cui si sono svolti gli incontri tra il giudicante e i ricorrenti avrebbero potuto anche inconsapevolmente adombrare la obiettività della decisione. Sappiamo che non sussisteva un dovere di astensione ma una mera opportunità.
Sta di fatto che la decisione del Tribunale di Roma, nella sua composizione collegiale, ha smentito punto per punto la scarna deduzione che sorreggeva la decisione della dott.ssa Bianchini, ed in tutto questo rincorrersi di provvedimenti giudiziali l'Enpab ha subito non solo un danno in termini di serena operatività e gestione ma anche economico, che purtroppo - in un sistema giudiziale in alcuni casi eccessivamente garantista quale quello italiano - i ricorrenti non rimborseranno mai.
Sergio Nunziante