Il 9 luglio scorso è pervenuto a questa Presidenza l'invito rivolto dal Presidente dell'Ordine nazionale dei Biologi di concertare e insieme determinare «... le modalità condivise circa l'espletamento del voto on line che garantiscano concretamente sia l'accessibilità diffusa dei colleghi alle operazioni elettorali, sia la segretezza del voto in ogni sua fase».
La scelta dell'Enpab di adottare la procedura elettorale con il voto on line è maturata dalla consapevolezza di azzerare le oggettive storture che possono influenzare il processo elettorale con le schede cartacee. E il Tribunale di Roma si è espresso molto chiaramente.
Ritengo dunque sia una contraddizione in termini voler "imbrigliare" una procedura elettorale che di per sé garantisce i diritti degli elettori e degli eligendi, sovrapponendo alla stessa un Comitato di garanzia, seppur preventivamente concertato e condiviso. La correttezza delle procedure elettorali è assicurata dalla assoluta terzietà della società che si occuperà e gestirà l'intero processo di votazione, selezionata nel rispetto delle regole di una procedura trasparente e competitiva. La estraneità di quest'ultima da qualsiasi influenza o coinvolgimento con gli interessi di chi vive una legittima competizione elettorale rappresenta la vera ed unica garanzia per tutti i Biologi.
Tutte le informazioni necessarie in merito alla domanda per ottenere il contributo di paternità.
Contributo di paternità: cos’è
L'Enpab, da sempre particolarmente attento all'Assistenza, riconosce al biologo libero professionista un contributo di paternità per la nascita, l'adozione o l'affidamento del figlio/a. Si tratta di un provvedimento particolarmente significativo che supplisce al vuoto normativa che preclude alla mamma non lavoratrice di accedere al contributo di maternità. In questi casi il padre biologo avrà diritto ad una sua indennità.
Contributo di paternità: chi può farne richiesta
Il biologo iscritto all’Ente può richiedere il contributo di paternità per la nascita, l'adozione o l'affidamento del figlio/a. Il beneficio assistenziale deve intendersi quale contribuzione a carattere straordinario, viene concesso per gli importi deliberati dal Consiglio di Amministrazione e fino all’esaurimento delle somme stanziate.
Non potranno ovviamente usufruire del contributo coloro che hanno presentato domanda per percepire un’indennità di paternità ovvero la stessa indennità sia stata già riconosciuta da altro Ente pubblico e/o privato. Allo stesso modo, il contributo di paternità, non è cumulabile con l'indennità di maternità erogata da altro Ente pubblico, privato e/o dallo stesso ENPAB a favore della madre del nato, adottato e/o affidato.
A quanto ammonta il contributo di paternità?
Il contributo è determinato nella misura fissa di Euro 2.000 e sarà erogato in un'unica soluzione.
Chi può beneficiare del contributo di paternità?
Possono beneficiare del sussidio, gli iscritti attivi e pensionati, in regola con i pagamenti dovuti all’Ente, che presentino il modello ISEE del proprio nucleo familiare, redatto da un Centro di assistenza fiscale (CAAF), riferito all’anno precedente la presentazione della domanda di erogazione del contributo, con un valore non superiore a 30.000 Euro.
L'Enpab sempre vicino ai suoi iscritti: facilitato il versamento dei contributi previdenziali - la nuova rateizzazione -
L'Ente ha deliberato un nuovo piano di rateizzazione aumentando il numero delle rate mensili ed individuando nuove fasce di debito contributivo. La necessità manifestata dalle tante istanze pervenute dagli iscritti, che in questo momento particolare affrontano i riflessi negativi della crisi economica sul lavoro professionale, giustifica questo nuovo intervento di sostegno al professionista. L'impegno verso la nuova forma di sistemazione agevolata dovrà essere assunto entro il 30 ottobre 2014. Diversamente le condizioni di assoluta facilitazione non saranno più garantite.
Biologo, questo sconosciuto. E’ la sensazione percepita nel corso dei numerosi eventi formativi che l’ENPAB ha tenuto in giro per il Paese. La nostra è una professione certamente eclettica con una metamorfosi in atto. Siamo ancora impegnati nei laboratori, negli studi professionali ma siamo sensibilmente in crescita all’aperto, nella libera professione che ci caratterizza per le consulenze alle imprese, alla ricerca ambientale, alla sicurezza alimentare.
Attraverso il biology forum – la piattaforma di incontro tra professionisti realizzata da Enpab - sono emerse alcune criticità di fondo non facilmente percepibili.
Innanzitutto la poca conoscenza di sé, degli spazi occupati, delle competenze e del livello professionale raggiunto - e ancora percorribile - per rispondere alle attese di una professione dinamica e moderna.
La poca propensione a relazionarsi con il proprio ambiente professionale, sia per mancanza di occasioni di relazioni che per mancanza di contatti personali con i colleghi.
L’assoluta distorsione che l’ambiente esterno ha del biologo professionista.
Per rispondere a queste criticità l’Enpab ha ritenuto procedere sui tre fronti, ben individuati, e dare gli strumenti ai propri iscritti per superarle, grazie all’intervento dell’Osservatorio sulla professione.
I tre gradi di azione saranno dunque concentrati per trovare soluzioni alle problematiche emerse.
Attraverso il progetto “Narrare l’esperienza” si avrà l’opportunità di collocarsi esattamente sulla propria professionalità. L’atto di raccontare se stessi è già in sé un atto terapeutico, che concede di avere la visione di sé, delle proprie capacità, dei propri limiti, delle azioni da intraprendere per saltare il fosso o aiutare gli altri colleghi più giovani - o forse solo più isolati - a farlo.
Attraverso incontri sul territorio e le nuove piattaforme tecnologiche che sta mettendo in atto l’Enpab organizzerà occasioni di confronto, spazi aperti sulla professione, opportunità di conoscersi e di conoscere altri colleghi, altre esperienze, altri territori che non siano necessariamente collegati con la professione ma che vanno sicuramente nella direzione di se stessi, dei propri obiettivi, delle proprie aspettative.
Con queste due grandi consapevolezze, acquisite tramite la giusta collocazione della propria professionalità e la conoscenza della professione tramite il confronto con i colleghi si può costruire un ponte istituzionale tra Enpab e mercato del lavoro che esprima al meglio la figura del BIOLOGO PROFESSIONISTA.
Le fasi per realizzare il progetto sono tre:
FASE 1
Lo start up del progetto avrà come naturale inizio il raccontare se stessi. In che modo? Come lo sappiamo fare…. con uno smarthphone, una telecamera, un registratore un foglio di carta e una penna. Quello che avete a disposizione. Mandate il materiale realizzato all’ufficio comunicazioni ENPAB. Senza dimensioni standard, ciascuno lo svilupperà a piacimento.
Se utilizzate i cellulari per fare dei video non girateli all’aperto o quanto meno non in ambienti rumorosi.
Cosa dire o scrivere? Raccontare se stessi, i problemi, le conquiste, i bisogni inevasi o inascoltati, i sogni professionali, i problemi legati al lavoro, le idee per superarli.
Per qualsiasi info potete contattare il nostro ufficio comunicazione all’email rmserrao@gmail.com
FASE 2
Nella seconda tappa il progetto prevede l’analisi, da parte del Centro Studi Enpab, di tutto il materiale pervenuto. Si procederà alla catalogazione delle principali criticità, quelle conosciute e quelle emergenti, si creeranno dei video istituzionali e dei comunicati stampa che verranno diffusi su tutti i canali di comunicazione. Tutto ciò servirà anche a sensibilizzare la società (e dunque i nostri possibili committenti) sulla figura del Biologo professionista, le sue competenze, il suo impiego duttile nella libera professione, negli enti pubblici e privati ma soprattutto nelle aziende.
Contemporaneamente si organizzeranno momenti di incontro professionali, sia di crescita formativa (attraverso la frequenza a corsi di formazione altamente professionalizzanti) che di confronto professionale (con l’obiettivo di mettere in comune le varie esperienze su ciascuna specialità).
FASE 3
La parte conclusiva del progetto prevede il vero e proprio matching con il mondo del lavoro. I dati acquisiti ed elaborati verranno utilizzati dall’Osservatorio sulla professione del biologo per:
monitorare i bisogni dei committenti più significativi sul territorio nazionale e presentando biologi formati per soddisfare le necessità rilevate;
partecipare a progetti professionali previsti dall’Europa per il nostro Paese (attraverso i PON) ai quali l’Enpab sta già lavorando.
Siamo certi che lavorare insieme ci darà l’opportunità di crescere, come professionisti, come categoria. Attendiamo i vostri contributi. Noi – di sicuro – faremo la nostra parte.
Roma, 19 giugno 2014 - Sergio Nunziante (Presidente Enpab) e Roberta Bruzzone (Presidente AISF) hanno firmato oggi un protocollo d’intesa per la formazione e il tirocinio dei Biologi nel campo delle scienze forensi. Nell’ambito degli interventi della legge 99 del 2013, che riconosce agli Enti di previdenza di diritto privato la facoltà di realizzare interventi di promozione e sostegno all'attività professionale per anticipare l'ingresso dei giovani professionisti nel mercato del lavoro, l’Enpab ha sottoscritto una convenzione con l’AISF (Accademia Internazionale di Scienze Forensi) per la formazione del Biologo sulla scena del crimine.
Attraverso il tirocinio certificato di “Studio della Scena del Crimine”, l’addestramento tecnico pratico e lo sviluppo delle capacità professionali nell’ambito delle Scienze Forensi nei contesti operativi, si acquisisce l'abilità professionale e un titolo utile per la promozione ed il sostegno dell'attività professionale del Biologo professionista, nonché un valido strumento per avvantaggiare l'ingresso del giovane professionista nel mercato del lavoro.
“L'Enpab -ha spiegato il Presidente Sergio Nunziante- ha interesse a eseguire il ruolo di promotore d’interventi di welfare in favore dei propri iscritti sia per la funzione istituzionale prioritaria di assistere il professionista Biologo iscritto all'Ente, ma anche per i riflessi previdenziali positivi connessi al sostegno e allo sviluppo della libera professione”.
In concreto, i Biologi liberi professionisti selezionati dall'Enpab tra i propri iscritti avranno l’opportunità dopo la frequenza di un Corso di Alta Formazione in Scienze Forensi, di frequentare un tirocinio pratico sulle varie discipline della materia.
La pratica professionale del tirocinio avrà lo scopo di fare acquisire al tirocinante le seguenti competenze:
procedure di intervento sulla scena del crimine;
repertamento tracce (evidence collection);
principali problematiche legate alla contaminazione della crime scene;
lineamenti di criminalistica;
il sopralluogo medico-legale;
investigazione tradizionale scientifica;
il kit di intervento sulla scena del crimine;
la scena del crimine digitale;
genetica forense;
altri interventi di scienze forensi (es. entomologia, ecc…)
Il tirocinio si svolge in un periodo di tempo non inferiore a tre mesi per ciascun anno ed occuperà quattro tirocinanti per singolo tirocinio, così da poter assicurare eventualmente quattro tirocini in un anno.
L'impegno orario sarà di minimo 150 ore per ogni tirocinio.
La nostra sede è raggiungibile dalla stazione Termini con la Metro linea B direzione Laurentina fermata Piramide. Dal G.R.A. uscita n. 23 Appia e proseguire per la strada Appia antica direzione colle Aventino.
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