Roma, 18 dicembre 2015
Caro collega,
anche se non sono più presidente dell'Ente di previdenza, ma essendo l'iniziativa "Enpab / Telethon Uniti Con tutto il cuore" nata sotto la mia presidenza, ho ritenuto doveroso scrivere io questa lettera.
Ho preso atto che l'iniziativa è stata in parte condizionata da una non compiuta gestione della macchina organizzativa che ha ritardato - almeno in parte - il processo di comunicazione e coordinamento. Purtroppo mi sono reso conto che è mancata la giusta comunicazione interna ed esterna o comunque quel quid che avrebbe dovuto dare il giusto lustro all'impegno professionalizzante dei Biologi all'iniziativa e che, a sua volta, ha rappresentato il motivo dell'impegno di Enpab e che, peraltro, corrisponde alle linee di indirizzo oggetto della convenzione con Telethon. Molti di voi hanno rappresentato una "scarsa attenzione" dei Coordinatori provinciali di Telethon che non hanno provveduto a contattare i Biologi che, a loro volta, si sono trovati disorientati rispetto all'entusiasmo di agire ed interagire con i cittadini, nella consapevolezza di poterli affiancare apportando il loro contributo professionale.
Dopo i mille interventi di Enpab, le mille sollecitazioni e le mille "insistenze" sappiamo che qualcosa si è mosso, forse troppo tardi. Di questo vi chiedo scusa, ma purtroppo è il primo progetto rispetto al quale - per le ovvie ed elementari ragioni - all'Ente di previdenza era stato ritagliato un ruolo non attivo nell'organizzazione ma di affiancamento. Non voglio ovviamente scaricare responsabilità o quant'altro sulla Fondazione Telethon, comprendo le difficoltà organizzative di un progetto così importante e capisco anche che il primo anno del progetto con i Biologi, come ogni startup, abbisogna di un minimo di "oliatura" prima che gli ingranaggi possano funzionare senza attrito e alla perfezione. Per questo noi ci saremo con lo stesso entusiasmo e lo stesso spirito con il quale abbiamo aderito all'iniziativa, e saremo pronti professionalmente a soddisfare nella piazza il desiderio di conoscenza sia dei cittadini che vivono in prima persona problematiche legate alle malattie genetiche rare, e sia del cittadino sensibile e solidale.
Ti saluto cordialmente.
Sergio Nunziante
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